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~ 06 Ottobre 2012

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Archivi tag: Sottile

Roma, Sottile Sceglie I Quattro Siti Per I TMB Nella Provincia

16 mercoledì Gen 2013

Posted by seiunozerovalledelsacco in Articoli

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AMA, ambiente, Autostrada, Clini, Colari, Combustibile Derivato da Rifiuti, Comunità Europea, Coordinamento Valle del Sacco, CVS, decreto, immondizia, Inceneritori, Inquinamento, Latina, Malagrotta, Piano dei Rifiuti, Regione Lazio, Roma, Siti, Sottile, TMB, Tonnellate, Trattamento Meccanico Biologico, valle del sacco

ROMA – I siti per l’immondizia di Roma ci sono, il prefetto Sottile li ha individuati. Tutto bene quindi. Ma qualcosa non torna. Nella ricognizione fatta dal supercommissario emergono forti discrepanze con i dati su cui si era basato il decreto di Clini, licenziato appena una settimana fa. Un numero salta agli occhi da subito: la «capacità residua» a disposizione per i rifiuti di Roma è di 230.747 tonnellate l’anno, ma quella indicata nel decreto è di 930.207.

Una differenza enorme che ha fatto pensare al fallimento del provvedimento, o, peggio al temuto boicottaggio degli enti locali del Lazio. In realtà dal ministero spiegano che la capacità residua è diminuita soprattutto perché è molto maggiore il totale dei rifiuti già trattati (non 1.064.666 come indicato dalla tabella del decreto, ma circa 1.600.000).

Questa cifra, tuttavia non ufficiale, andrebbe a colmare quasi completamente le discrepanze. Il commissario spiega nel documento che «i dati forniti dalla Regione Lazio» del decreto Clini «riguardano le quantità consolidata del 2010». Per proseguire il suo percorso il decreto avrà bisogno di dati più chiari. Durante l’ultimo tumultuoso incontro con Clini i presidenti delle province coinvolte avevano adombrato il sospetto che i numeri su cui si basava il decreto non fossero corretti. «Se così fosse denuncerei chi me li ha forniti», ovvero i gestori degli impianti e, indirettamente, gli enti locali. Forse è la prossima tappa.

LE DISCREPANZE E IL CASO LATINA

La diffida di Sottile a mettere a disposizione spazio per i rifiuti di Roma riguarda 4 impianti (Albano, Viterbo, Colfelice e Castelforte), mentre la tabella utilizzata da Clini per il decreto ne prevedeva 10. La discrepanza viene spiegata dal prefetto: i quattro siti di Trattamento meccanico biologico di Roma (due di Ama e due di Colari) che erano indicati nel provvedimento del ministro operano già alla massima capacità (498.058 tonnellate) e non al 40 per cento come stimato in precedenza, «è il segno che è in città partita davvero la differenziata», spiegano dal ministero.

Discorso simile per Aprilia «che risulta operare alla massima capacità autorizzata», cosa che non si evinceva dal decreto nel quale si parlava di 73.818 tonnellate. Altra indicazione che viene corretta è quella di Albano Laziale, dove la potenzialità è di 50 mila tonnellate e non 73.818. Un buco lo lascia anche l’impianto di Paliano (Frosinone), che «non può trattare rifiuto indifferenziato», producendo soltanto quello semilavorato (il cosiddetto cdr). In controtendenza la società Ecologica Viterbo che ha messo a disposizione uno spazio maggiore rispetto a quello previsto (30.000 tonnellate, contro 23). A Latina, invece, c’è un vero caso: la provincia dice che l’impianto di Castelforte non è in funzione, ma a Sottile la società che lo gestisce ha assicurato che lavora regolarmente e ha lo spazio per ricevere altre 11 mila tonnellate l’anno.

L’obiettivo è mandare a Malagrotta sempre meno immondizia non trattata, come imposto dall’Ue. Scrive Sottile «considerato che a Roma si riducono un’eccedenza di circa 1.500 tonnellate di rifiuto indifferenziato rispetto all’attuale capacità di trattamento, ne consegue che con il coinvolgimento degli impianti Tmb della Regione Lazio, quasi la metà di detto rifiuto può essere sottoposto a trattamento, con beneficio finale» per la discarica di Malagrotta». Un beneficio arriverebbe anche da un po’ di chiarezza in più.

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Basta, non siamo la discarica di nessuno!!!!!!!

09 lunedì Lug 2012

Posted by seiunozerovalledelsacco in Note

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108, ACEA, AMA, ambiente, anagni, Armi, Camion, Castellaccio, CDR, Cementificio, Colle Fagiolara, colleferro, Combustibile Derivato da Rifiuti, Coordinamento Valle del Sacco, CVS, Discarica, Emergenza, Fiume Sacco, Inceneritori, Inquinamento, La Selva, Malagrotta, paliano, Piano dei Rifiuti, Prefetto, Regione Lazio, Sacco, Sindaco, Sottile, Sturvi, TMB, Trattamento Meccanico Biologico, Tumori, Turbogas, valle del sacco

Il primo cittadino di Paliano conferma il quinto impianto di TMB a Castellaccio, come noi ambientalisti allarmisti stavamo dicendo da ormai 4 mesi. Sturvi conferma la telefonata del prefetto Sottile e l’idea, ormai molto più che concreta, di un impianto per il trattamento di 300000 tonnellate di rifiuto annue. Detto questo si potrebbe concludere qui la discussione, perché ci sembra assurdo che Roma non trovi nessun’altra alternativa al loro insostenibile ciclo dei rifiuti che farsi 80 chilometri con i camion AMA per scaricare i rifiuti di Roma nella valle laziale con più problemi ambientali di tutte le altre. Non è necessario fare l’elenco delle attività produttive inquinanti ma sembra proprio che il prefetto Sottile abbia perso un pochino la memoria, allora gliela facciamo ritornare noi: Colleferro e il bacino della Valle del Sacco, sono siti di bonifica di interesse nazionale e già la Regione è in debito con il nostro territorio per attività di bonifica inesistenti e commissari fittizi che non hanno voglia di svolgere il proprio lavoro su questo territorio, oltretutto tra Colleferro e Paliano a meno di 1 chilometro dal recente parco naturale La Selva (acquisita dalla stessa Regione Lazio), c’è la seconda discarica più grande del Lazio dopo Malagrotta, come se non bastasse il nostro territorio ospita 2 inceneritori, un cementificio, una fabbrica di armi, una turbogas e chi più ne ha più ne metta, per arrivare a un totale di 108 punti di emissione nel solo comune di Colleferro. In questo discorso oltre che Colleferro la Triade Dei Tumori è allargata a Paliano e Anagni, che negli ultimi anni ha dovuto far fronte a svariate emergenze ambientali e che continua a ospitare uno dei poli industriali più impattanti a livello territoriale, basti pensare alla Marangoni e la sua attività di combustione di pneumatici. Quindi ci sembra inaccettabile che il nostro territorio per l’ennesima volta debba pagare, non solo per i danni che si è creato con la propria attività industriale, ma debba essere anche il contenitore e la fogna dei problemi degli altri che non hanno saputo, o non hanno voluto, amministrare, quando si poteva, una problematica facilmente risolvibile se non si fosse arrivati al limite. La gestione emergenziale del problema dei rifiuti E’ STATA CREATA AD HOC per negligenza, per assoluta incompetenza della gestione della cosa pubblica e chi paga sono sempre i cittadini. Il nostro modo di pagare lo conosciamo bene, se solo la Polverini venisse nel nostro territorio, non a inaugurare farmacie, ma si facesse un giro nel reparto oncologia, vedrebbe come pagano i cittadini della Valle del Sacco e come continueranno a pagare se questo massacro ambientale non finirà. Questo territorio non vuole più nemmeno l’ombra di altre attività inquinanti ed impattanti e se il sindaco di Colleferro Mario Cacciotti è disposto a dire di si a qualsivoglia richiesta della Regione per un nuovo impianto di Tmb che terrà aperta la discarica di Colle Fagiolara e continuerà a far funzionare i due inceneritori più controversi del Lazio (tra denunce, sequestri e smaltimenti illeciti di rifiuti) dovrà vedersela non solo con la sua cittadinanza ma anche con la sua coscienza per aver condannato un territorio alla morte ambientale. Invitiamo, inoltre, tutti i cittadini a partecipare Sabato 14 luglio ad Anagni alle ore 18 presso Viale Regina Margherita (altezza Hafa Caffè) all’assemblea pubblica indetta dal Coordinamento Valle del Sacco per parlare delle future prospettive del “piano rifiuti” e di cosa noi cittadini siamo obbligati a fare per salvaguardare la nostra salute e il nostro territorio.

Unione Giovani Indipendenti (UGI)

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