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—————————————————RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA VALLE!!!

~ 06 Ottobre 2012

—————————————————RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA VALLE!!!

Archivi tag: ACEA

Non Passate per il Camino le Faggete dei Simbruini

21 venerdì Dic 2012

Posted by seiunozerovalledelsacco in Comunicati Stampa

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ACEA, ambiente, Aniene, Aniene Green Net, arcinazzo romano, Coordinamento Valle del Sacco, delibera, esbosco, foreste, Jenne, Monti Simbruini, Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, Piglio, sorgenti del Pertuso, Subiaco, Trevi nel Lazio, turismo sostenibile, valle del sacco, Vallepietra, VAS

La Giunta Comunale di Trevi nel Lazio, con delibera n. 139 del 05/11/2012, ha approvato lo studio di prefattibilità del progetto “Aniene Green Net” tra i Comuni di Trevi nel Lazio, Jenne, Subiaco, Vallepietra, Arcinazzo Romano e  Piglio. La delibera, approvata da unʼesigua maggioranza, è preliminare a una serie di misure, alcune  condivisibili per la parte riguardante il risparmio energetico, che se messe in campo sino alla fine, porterebbero allʼutilizzo forestale intensivo di buona parte delle risorse dei boschi e demani civici dei comuni sottoscrittori.

Il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, nel quale ricadono quasi tutti i comuni interessati al progetto, sta già subendo, da parte di ACEA, pesanti attacchi alla risorsa idrica delle sorgenti del Pertuso, inoltre si registra la presenza di insediamenti turistici in quota che rilasciano liquami nel sistema  acquifero e si pensa addirittura di costruirne altri,  come  se non  bastasse,  ora  si  vuole  mettere  in  discussione  anche  la  capacità depurativa e di raccolta delle acque piovane delle foreste,  fondamentali sia nel ciclo dellʼacqua per mantenere la risorsa rinnovabile sia per gli habitat naturali, a garanzia della biodiversità del Parco e delle aree contigue.


In unʼarea di pregio ambientale come i Monti Simbruini, l’unico utilizzo economico possibile è il turismo sostenibile, un utilizzo che porta una ricchezza diffusa ai diversi Comuni. Ma come si potrà mettere in pratica un turismo virtuoso e di qualità se si darà il via a questo progetto? Come si potrà convincere a soggiornare  nella nostra valle persone che si aspettano un ambiente pulito e di grande bellezza, e si troverebbero  invece nel traffico di centinaia di camion, con cantieri forestali utilizzati per alimentare le centrali previste?

Tutto questo è predisposto dalle Autorità comunali senza la minima partecipazione pubblica. Infatti, nell’accordo di programma si cedono i diritti di esbosco al Consorzio che dovrà gestire questa filiera; ma la  sostenibilità dell’iniziativa non è stata sottoposta a verifica da parte dei cittadini, dellʼEnte Parco e delle Associazioni. Né, tantomeno, si è sottoposta a VAS (Valutazione Ambientale Strategica) lʼintera operazione, con la conseguenza che le Amministrazioni comunali si troveranno a cedere titolarità senza  sapere se gli obiettivi proposti saranno raggiunti e a quale prezzo per l’intera comunità.

Per questo chiediamo allʼAmministrazione di Trevi nel Lazio e alle altre Amministrazioni interessate, di  bloccare tutto in attesa di una puntuale azione di verifica di quanto si vorrebbe sottoscrivere e dellʼimpatto che il territorio dovrà subire, sottoponendo lʼintera iniziativa a VIA/VAS.

La valutazione preventiva è indispensabile anche nella logica di evitare lo spreco di denaro pubblico alla ricerca dʼimprobabili mirabolanti risparmi energetici, che saranno pagati a caro prezzo dai cittadini con le  elevatissime sovvenzioni previste per questo genere di impianti. Sovvenzioni che potrebbero risultare, alla fine, gli unici veri motivi che sostengono un progetto avventuroso e dʼincerta attuazione.

COMITATO ACQUA BENE COMUNE VALLE DELLʼANIENE E

SALVIAMO IL PAESAGGIO COORDINAMENTO DI ROMA E PROVINCIA


Aderiscono: Legambiente Circolo di Tivoli, Legambiente Simbruini, Nuovi Orizzonti Valle dellʼAniene, Rete per la Tutela della Valle del Sacco

2012-05-18_Rapporto_AGN_Finale-1

Lettera aperta al Ministro Clini, incenerire i rifiuti di Roma a Colleferro?

27 martedì Nov 2012

Posted by seiunozerovalledelsacco in Comunicati Stampa

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Il Coordinamento Valle del Sacco (CVS), che com’è noto riunisce associazioni, circoli territoriali, comitati e cittadini attivi in difesa dell’ambiente e della salute della Valle, a seguito delle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa nazionali dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini in data 21.11.12, a margine di un’audizione presso le Commissioni parlamentari permanenti Ambiente e Politiche dell’Unione Europea, invita il ministro ad una responsabile e doverosa analisi della situazione della Valle del Sacco prima di assumere o pianificare qualsiasi decisione inerente lo smaltimento dei rifiuti di Roma a Colleferro.Ricordiamo brevemente le dichiarazioni in questione:- Intanto, “stiamo cercando di capire quali sono le misure urgenti che possono essere messe in moto, a cominciare da quelle che consentono l’autorizzazione rapida degli impianti che sono sotto esame da parte della Regione ormai da troppi mesi – rileva il ministro – la mia valutazione personale è che uno dei problemi critici del Lazio sia determinato proprio da questo aspetto”, e cioè “che non siano stati autorizzati nei tempi ragionevoli impianti che avrebbero potuto consentire già nel 2012 di ridurre drasticamente il fabbisogno di conferimento in discarica di una parte importante di rifiuti urbani”, In tutto ciò, “stiamo ancora cercando di capire meglio come mai nell’impianto di Colleferro, in provincia di Roma, venga conferito combustibile derivato da rifiuti proveniente da altre regioni d’Italia, mentre invece i rifiuti di Roma non vengono conferiti in quell’impianto. E’ paradossale che Roma debba conferire rifiuti all’estero avendo impianti alle porte della città che non vengono utilizzati per i rifiuti della capitale“. -Invitiamo – e non è la prima volta – il Ministro Clini ad effettuare un sopralluogo a Colleferro e in tutta la Valle del Sacco per prendere coscienza della situazione di emergenza ambientale e sanitaria in cui versa il nostro territorio.

Non è forse superfluo ricordare alcuni dati – noti ai più, ma forse non al sindaco Alemanno (che ha rilasciato in contemporanea analoghe dichiarazioni) e al ministro Clini – che rendono l’idea dell’impatto ambientale che grava sulle comunità attraversate dal Fiume Sacco. La discarica di Colle Fagiolara, sul territorio di Colleferro, ma al confine con il Comune di Paliano e il Monumento Naturale La Selva – Mola dei Piscoli, doveva essere chiusa già da tempo. Ha ottenuto invece una ulteriore proroga al 2014 che protrae la presenza di una delle fonti inquinanti più importanti del territorio, in evidente conflitto con l’opportuna valorizzazione dell’area naturale limitrofa; le due linee di incenerimento attive a  Colleferro, nel 2009 sono state poste sotto sequestro dal NOE dei Carabinieri di Roma per traffico illecito di rifiuti speciali; l’intera Valle del Sacco è stata dichiarata nel 2005 Sito di bonifica di Interesse Nazionale; lo studio E.R.A.S., redatto dal Dipartimento Epidemiologia del SSR del Lazio, ha accertato un aumento assai significativo di patologie cancerogene e respiratorie, collegabili alla vicinanza alla discarica e alle emissioni  degli inceneritori di Colleferro.

Gli impianti di TMB proposti da AGEN.S.E.L. (Consorzio Gaia) a Colleferro, ACEA e AMA a Castellaccio, sono di tipologia obsoleta, funzionale a un ciclo di rifiuti incentrato sull’incenerimento. Ciò è stato sottolineato con forza da tutte le comunità locali della Valle riunitesi in occasione della manifestazione dello scorso 6 ottobre, indetta dal CVS, che ha visto la partecipazione di circa 3000 cittadini.

Riteniamo, dunque, che il Ministro debba assumersi la responsabilità istituzionale di contribuire a reimpostare il ciclo dei rifiuti regionale, com’è noto fallimentare in termini ambientali-sanitari quanto economici, considerando con attenzione anche le fondate istanze provenienti dal nostro territorio, prima di intraprendere iniziative dettate dall’emergenza non in linea con le raccomandazioni comunitarie espresse anche dalla Commissione Petizioni del Parlamento europeo in occasione dell’audizione del CVS.

Anche qui forse non è superfluo un memorandum:

“I Commissari hanno ravvisato una situazione di criticità generalizzata del territorio della valle […]. Qualsiasi altra impiantistica deve necessariamente tener conto della situazione ambientale già in essere, valutando tutti gli agenti inquinanti e non la singola potenziale causa di emissioni nocive – ha dichiarato ilSegretario della Commissione David Lowe – prevedendo sempre un coinvolgimento della popolazione nelle scelte e rendendo edotti i residenti degli esami e degli studi sulle emissioni impattanti che interessano l’intera macro area”.

Per concludere, si può concordare sul principio dell’autosufficienza del ciclo regionale e provinciale dei rifiuti, non certo sul considerare per l’ennesima volta la Valle del Sacco e Colleferro come la pattumiera della Capitale.

Coordinamento Valle del Sacco – Info: 3385909983

DOCUMENTO MANIFESTAZIONE SEIUNOZERO?

09 martedì Ott 2012

Posted by seiunozerovalledelsacco in Articoli, Comunicati Stampa

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Nel 2000 alcuni cittadini di Colleferro bloccavano il cantiere dove si stavano costruendo gli inceneritori.
Vennero fatti sgomberare con la forza, denunciati e sanzionati per una somma pari al costo della propria abitazione;in seguito la denuncia fu ritirata ma questa brutta pagina della nostra storia fu la prova generale per la creazione di un territorio completamente asservito a raccogliere tutto quello che disturba, tutto ciò che inquina, tutto ciò che nega il diritto alla salute e quindi all’abitare.
Quella battaglia fu fatta nell’isolamento totale: la convinzione che l’incenerimento producesse diossine, polveri sottili , che si sono dimostrate causa di incrementi di patologie tumorali, era allora poco diffusa.
Furono troppe le menzogne, ci fecero credere che quello fosse l’unico modo per la chiusura della discarica.
Nel frattempo nessuno si preoccupava di risanare il territorio dall’inquinamento provocato dalle produzioni chimiche del passato ; cadde il silenzio sui siti contaminati per la presenza di fusti tossici.

Oggi sappiamo bene che quegli impianti, come hanno certificato i NOE nel 2009, sono stati a lungo fuorilegge, sappiamo che sono andati in fumo centinaia di milioni di euro, come attesta la sentenza della corte dei Conti, e che gli inceneritori sono effettivamente dannosi per la salute.
Di fatto la discarica ha continuato a crescere così come la percentuale di tumori.

Nonostante sia evidente il fallimento sotto il profilo ambientale ed economico, qualcuno ancora vuole installare nuovi mostri ecologici per produrre combustibile per gli inceneritori e materiale per il conferimento in discarica: 300.000 tonnellate di rifiuti arriverebbero, ogni anno, da Roma pregiudicando ogni possibilità di risanamento.

Ancora una volta siamo considerati cittadini di serie B e capaci solo di creare una adiposa classe politica locale, funzionale alla creazione di inaccettabili costosi impianti inquinanti, personaggi ai quali i vertici ipocriti dei loro partiti, hanno incautamente aperto l’ascensore del successo politico.

Questa giornata dimostra la volontà dei cittadini di cambiare rotta , di respirare finalmente aria pulita, di tornare a coltivare la terra senza il timore di trovarla avvelenata e di avvelenare chi si nutre dei suoi frutti, di lavorare in una fabbrica che sia il risultato di una riconversione finalizzata alla produzione di beni eco sostenibili.
Vogliamo : tornare a bere la nostra acqua, camminare lungo il nostro fiume.

Siamo consapevoli che questi risultati non sono immediati ma oggi pretendiamo di essere ascoltati, non accettiamo più ricette elaborate altrove.

Che cali definitivamente il sipario della disgustosa commedia dell’arte fatta di guerre tra poveri accese dai soliti ricchi.

La Valle del Sacco vuole cambiare!

Siamo decisi a lottare insieme, con varie anime, ma con un ‘ identità nuova; un’intera ed unica comunità proiettata verso un futuro sostenibile e pulito.

Associazioni ambientaliste, circoli territoriali, comitati e cittadini attivi hanno dato vita a questo coordinamento.
Non siamo più divisi perché voi eco corruttori ci avete uniti.

Coltiviamo un senso civico ed una voglia di riscatto.

Siamo un gruppo di pressione che le amministrazioni e i poteri forti non potranno più snobbare come spesso è successo in passato. Per questo oggi ci appelliamo ai meno reattivi e chiediamo di unirsi a noi perché non saranno più soli.

Possiamo cambiare le cose: innanzitutto trasformandoci in consumatori consapevoli che scelgono di comprare prodotti con meno imballaggi possibile, biologici e provenienti da aziende locali, pretendendo, quindi, che i nostri prodotti enogastronomici, risultato di tradizioni millenarie, siano difesi dalle aggressioni dei grandi interessi.
Nelle nostra valle esistono sraordinari borghi e città d’arte, noi vogliamo che tornino ad essere centri vitali.

La mobilitazione di oggi è solo la partenza di un percorso che vedrà ogni cittadino attivo protagonista.
Dall’ arretramento in cui ci avete confinati, cari signori che sedete nelle stanze dei bottoni, abbiamo tratto la forza per arrivare a bonificare le vostre coscienze.

Avete violentato i nostri ideali costringendoci spesso scegliere tra il diritto alla salute ed il diritto al lavoro.
Ora diciamo basta alle false promesse di lavoro, alla falsa ed inadeguata bonifica; basta ad i troppi e costosi commissari, ad i preziosi consulenti, basta al costante sperpero di denaro pubblico.

Nessuno in questa valle dovrà essere più uno ZERO!

Saremo, tutti insieme, una comunità che si autorigenera ed autodetermina, per questo chiediamo , anzi ,

PRETENDIAMO:
Raccolta differenziata porta e porta finalizzata al riciclo e quindi chiusura della discarica e dismissione degli inceneritori

Abbandono dei due progetti di impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti a Paliano e Colleferro

Dismissione della Turbogas

Realizzazione di impianti di compostaggio COMUNALI per lo smaltimento dei rifiuti organici

Una bonifica efficace dei siti inquinati della Valle del Sacco

Messa in mora di impianti di impianti fotovoltaici su terreno agricolo e l’installazione di questi ultimi su edifici comunali

Rispetto del principio di prossimità .I rifiuti dovranno essere trattati il più vicino possibile ad i luoghi dove essi vengono prodotti.

Creazione di ambiti territoriali ottimali di piccole dimensioni per poter contrastare le infiltrazioni delle ecomafie.

Incentivi per la promozione di iniziative volte alla riduzione dei rifiuti a monte come l’autocompostaggio , e la riduzione dell’uso degli imballi della plastica attraverso le distribuzioni alla spina di detergenti, bevande, latte, ecc.

Sottoscrizione di accordi con istituti universitari per condurre un’adeguata indagine epidemiologica che possa fare luce sullo stato di salute della nostra aree e per studiare metodi per tornare a produrre nei terreni oggi inquinati, alimenti sani.

Politiche di sostegno e promozione dei prodotti agricoli di eccellenza , come il vino cesanese, i formaggi e le castagne delle nostre montagne.

Politiche di sostegno all’agricoltura locale

Politiche volte alla mobilità sostenibile ed in particolare per migliorare i collegamenti su ferro con la capitale e offrire condizioni di viaggio dignitose per i lavoratori e gli studenti pendolari.

Forte implementazione del verde pubblico per favorire l’abbattimento delle polveri sottili, con creazioni di parchi intercomunali e tutela di quelli già esistenti, dove poter correre, leggere, incontrarsi.

Progetti che educhino i cittadini alla prevenzione sanitaria primaria, quella relativa agli stili di vita, all’alimentazione, all’ambiente.

Non stiamo chiedendo troppo, stiamo chiedendo il giusto!

Il Ministro per l’ambiente è già da tempo stato invitato a venire a vedere di persona ed a condurre un pubblico dibattito. Rinnoviamo a gran voce l’invito.

Oggi ci presentiamo come i cittadini della Valle del Sacco, ci unisce il nostro fiume con i problemi di oggi e la speranza per il domani.
Chiediamo questo per noi e per i tanti che oggi non possono essere qui perché assistono familiari malati e ricoverati nei centri oncologici, pendolari del dolore a causa di una politica ambientale scellerata, questo è l’unico progetto che può asciugare le loro lacrime.

Valle del Sacco, il Coordinamento corre sui binari e va a Montecitorio!

03 mercoledì Ott 2012

Posted by seiunozerovalledelsacco in Comunicati Stampa, Video

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6 1 0 ? Colleferro 6 ottobre 2012 RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA VALLE !

14 martedì Ago 2012

Posted by seiunozerovalledelsacco in Comunicati Stampa

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Il 6 ottobre 2012 sarà l’inizio di un percorso, la prima grande tappa per riprendersi, per rinvigorire il proprio territorio. Si tratterà di un momento di mobilitazione che nasce dalla necessità di contrastare il “saccheggio“ ambientale della Valle del Sacco.

L’intera Valle attraversata da un fiume che scorre lento e porta con sé i disastri dell’inquinamento che in sessant’anni ha messo in ginocchio l’essenza di interi paesi, avvelenando la terra, i suoi prodotti e i suoi abitanti.

Il C.V.S. ( Coordinamento Valle del Sacco), organizzazione territoriale che racchiude realtà locali di ogni genere, si fa promotore di questa grande manifestazione a Colleferro, fulcro del disastro ambientale, protagonista e vittima di scelte scellerate che minano, ancora oggi, la salute di tutta la comunità della Valle del Sacco.

Il 6 ottobre, i cittadini dei diversi paesi della zona scenderanno per le strade di Colleferro per ribadire il proprio dissenso alla gestione insostenibile incentrata su un’industrializzazione fuori controllo, dai parametri di sostenibilità sia economica che ambientale.

Nel tempo si sono rubate braccia e menti utili ad un territorio a vocazione agricola, con il miraggio di una sicurezza economica a lungo termine, dettata dal sogno industriale; oggi ci accorgiamo che questo sogno è svanito nel nulla, lasciando macerie alle sue spalle e precludendo in parte un percorso “all’inverso”.

Sarà un giorno di protesta per dimostrare che i cittadini non sono più disposti ad accettare decisioni calate dall’alto che devasteranno ulteriormente il loro territorio.

Verrà gridato con fervore il NO al piano rifiuti regionale.

Dopo anni di sversamento in discarica (Colleferro) e inceneritori di rifiuti (Colleferro), di pneumatici e di biomasse (Anagni) è giunta la seconda fase di questa obsoleta gestione dei rifiuti, con l’ipotesi degli impianti di Trattamento Meccanico Biologico (Colleferro) e a Castellaccio (Paliano). Le indicazioni della Commissione Bicamerale sul traffico illecito dei rifiuti, gli studi internazionali che si moltiplicano con valutazioni sconcertanti, interi territori che insorgono sull’eventualità di vedere tonnellate di rifiuti interrati, non sono sufficienti per chi, nel nome dell’emergenza, vuole invadere la Valle del Sacco con l’arrivo di una quantità enorme di immondizia romana.

Risuonerà forte l’opposizione alla costruzione di impianti progettati per alimentare gli inceneritori e che prolungheranno la vita alla discarica di Colle Fagiolara.

Un’intera giornata per far germogliare un momento di discussione, di divulgazione, al fine di riempire la manifestazione di contenuti, di testimonianze locali e di proposte verso un cambiamento virtuoso.

I membri del  Coordinamento prepareranno assemblee pubbliche, incontri nei quartieri e iniziative nei vari comuni per informare adeguatamente la cittadinanza verso una manifestazione che inaugurerà la strada della partecipazione, in modo da costruire con i mattoni del buonsenso e del bene comune, una Valle più salubre e più vivibile da lasciare ai nostri figli.

Info: 338.59.09.983 – http://www.facebook.com/CoordinamentoValleDelSacco

Commissario Sottile dichiarazioni su impianti TMB a Roma e Paliano

13 venerdì Lug 2012

Posted by seiunozerovalledelsacco in Video

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Basta, non siamo la discarica di nessuno!!!!!!!

09 lunedì Lug 2012

Posted by seiunozerovalledelsacco in Note

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Il primo cittadino di Paliano conferma il quinto impianto di TMB a Castellaccio, come noi ambientalisti allarmisti stavamo dicendo da ormai 4 mesi. Sturvi conferma la telefonata del prefetto Sottile e l’idea, ormai molto più che concreta, di un impianto per il trattamento di 300000 tonnellate di rifiuto annue. Detto questo si potrebbe concludere qui la discussione, perché ci sembra assurdo che Roma non trovi nessun’altra alternativa al loro insostenibile ciclo dei rifiuti che farsi 80 chilometri con i camion AMA per scaricare i rifiuti di Roma nella valle laziale con più problemi ambientali di tutte le altre. Non è necessario fare l’elenco delle attività produttive inquinanti ma sembra proprio che il prefetto Sottile abbia perso un pochino la memoria, allora gliela facciamo ritornare noi: Colleferro e il bacino della Valle del Sacco, sono siti di bonifica di interesse nazionale e già la Regione è in debito con il nostro territorio per attività di bonifica inesistenti e commissari fittizi che non hanno voglia di svolgere il proprio lavoro su questo territorio, oltretutto tra Colleferro e Paliano a meno di 1 chilometro dal recente parco naturale La Selva (acquisita dalla stessa Regione Lazio), c’è la seconda discarica più grande del Lazio dopo Malagrotta, come se non bastasse il nostro territorio ospita 2 inceneritori, un cementificio, una fabbrica di armi, una turbogas e chi più ne ha più ne metta, per arrivare a un totale di 108 punti di emissione nel solo comune di Colleferro. In questo discorso oltre che Colleferro la Triade Dei Tumori è allargata a Paliano e Anagni, che negli ultimi anni ha dovuto far fronte a svariate emergenze ambientali e che continua a ospitare uno dei poli industriali più impattanti a livello territoriale, basti pensare alla Marangoni e la sua attività di combustione di pneumatici. Quindi ci sembra inaccettabile che il nostro territorio per l’ennesima volta debba pagare, non solo per i danni che si è creato con la propria attività industriale, ma debba essere anche il contenitore e la fogna dei problemi degli altri che non hanno saputo, o non hanno voluto, amministrare, quando si poteva, una problematica facilmente risolvibile se non si fosse arrivati al limite. La gestione emergenziale del problema dei rifiuti E’ STATA CREATA AD HOC per negligenza, per assoluta incompetenza della gestione della cosa pubblica e chi paga sono sempre i cittadini. Il nostro modo di pagare lo conosciamo bene, se solo la Polverini venisse nel nostro territorio, non a inaugurare farmacie, ma si facesse un giro nel reparto oncologia, vedrebbe come pagano i cittadini della Valle del Sacco e come continueranno a pagare se questo massacro ambientale non finirà. Questo territorio non vuole più nemmeno l’ombra di altre attività inquinanti ed impattanti e se il sindaco di Colleferro Mario Cacciotti è disposto a dire di si a qualsivoglia richiesta della Regione per un nuovo impianto di Tmb che terrà aperta la discarica di Colle Fagiolara e continuerà a far funzionare i due inceneritori più controversi del Lazio (tra denunce, sequestri e smaltimenti illeciti di rifiuti) dovrà vedersela non solo con la sua cittadinanza ma anche con la sua coscienza per aver condannato un territorio alla morte ambientale. Invitiamo, inoltre, tutti i cittadini a partecipare Sabato 14 luglio ad Anagni alle ore 18 presso Viale Regina Margherita (altezza Hafa Caffè) all’assemblea pubblica indetta dal Coordinamento Valle del Sacco per parlare delle future prospettive del “piano rifiuti” e di cosa noi cittadini siamo obbligati a fare per salvaguardare la nostra salute e il nostro territorio.

Unione Giovani Indipendenti (UGI)

TMB Castellaccio, si aprono le danze !

09 lunedì Lug 2012

Posted by seiunozerovalledelsacco in Comunicati Stampa

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Comunicato Stampa Coordinamento Valle del Sacco
TMB Castellaccio: l’industria dei rifiuti ucciderà definitivamente la nostra Valle

La Valle del Sacco sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili: fallisce l’ennesima industria, la Videocon con i suoi 1400 addetti e un passato glorioso per innovazione tecnologica, l’agricoltura, quella buona, che nonostante tutto tenta di resistere, ha seri problemi di immagine relativi alla mancanza di certezze sulla bonifica.
Ma arrivano gli avvoltoi! AMA ed ACEA occupano la storica area industriale dismessa di Castellaccio a Paliano per costruire uno degli Impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) più grandi d’ Italia, per quantità di rifiuto entrante.
I numeri per capacità massima dell’impianto sono 300.000 tonnellate/anno, circa 1000 tonnellate al giorno, 10.000 mezzi in più che transiteranno , 30 milioni di fatturato e poche decine di addetti.
Prendiamo atto delle dichiarazioni di alcuni esponenti politici che si sono detti contrariati dal fatto che il prefetto Sottile e il Presidente della Regione Lazio Polverini hanno dimostrato la chiara intenzione di voler costruire un impianto così grande nella provincia di Frosinone, territorio che possiede una dotazione impiantistica sufficiente al suo fabbisogno. Questo però e’ il risultato del Piano Regionale, portato in approvazione qualche mese fa, ma sul cui capo pendono oramai  molti ricorsi al TAR.
Questo piano, infatti, ha inserito i territori di Anagni e Paliano nell’Ambito Territoriale Ottimale di Roma, per la gestione dei rifiuti. Siccome le norme europee impongono che i rifiuti non trattati non escano  da questi ambiti, interessava accorpare questi due Comuni. L’oggetto del desiderio era l’area  industriale di Paliano, al fine di portare nell’area un tal quale e produrre CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti), circa il 50% del totale, ed alimentare l’inceneritore di San Vittore. E il restante 50%? Quale e’ il problema! Una volta triturato e reso inerte attraverso il bioessiccamento verrà  conferito nella discarica di Colle Fagiolara a Colleferro che per prossimità risulta essere la più vicina.
Qualcuno potrebbe domandarsi come si fa a giustificare un transito di mezzi così elevato nell’ area di Colleferro che ha una qualità dell’aria scadente. E’ semplice! Basta utilizzare il casello autostradale di Anagni, più adatto ai mezzi pesanti, e con minor impatto visivo sui flussi.Il piano regionale in altre parole tenta maldestramente di risolvere i problemi di Roma con i suoi malfunzionanti  impianti di trattamento e la discarica di Malagrotta che non può ottenere più proroghe e quindi non può ricevere più rifiuto non trattato.
Questa scelta e’ dovuta anche ai costi. Infatti trattare adeguatamente il rifiuto nei TMB costa circa 100 euro /tonnellata, mentre il conferimento in discarica costa circa la metà. Ma c’e l’Europa che ci guarda da vicino e può sanzionare se portiamo un rifiuto non trattato in discarica. Allora si creano ad arte le emergenze per poter derogare alle leggi, favorire i grandi interessi ed anche risparmiare, in verità consegnando alle future generazioni i costi per i risanamenti e le bonifiche dei luoghi che stiamo inquinando oggi.
Quindi la discarica di Colle Fagiolara aumenterà il suo volume, del milione e mezzo di metricubi autorizzati in passato dalla giunta Marrazzo, potrà essere conferito in questo sito anche il rifiuto trattato proveniente dall’altro impianto  di TMB che si vuol costruire in prossimità (125.000 t/ anno) che a questo punto potrebbe anche non essere necessario, e Roma avrebbe risolto il suo problema con la complicità di quelle amministrazioni locali prone ai grandi interessi.
Niente e’ più nostro! Con l’acquisizione di GAIA SpA da parte della neonata Lazio Ambiente SpA per 14 milioni di euro così come da ultima offerta e ritenuto congruo dall’Amministrazione Straordinaria, contro gli 80 milioni della base d’asta relativa al precedente bando di gara, il nostro territorio e’ stato definitivamente svenduto. Sarà  ancora più difficile realizzare raccolte differenziate e cicli dei rifiuti orientati al recupero e riciclo in quanto a dettar legge saranno le aziende municipalizzate romane e gli interessi dei privati a loro legati.
Attiviamoci, in qualunque modo attiviamoci! Perdere questa partita significherebbe non aver più diritto di autodeterminate il futuro del nostro territorio e dei nostri figli, che dovranno migrare altrove per tentare di trovare un lavoro dignitoso.
Abbiamo già intrapreso le vie legali, ma la reattività cittadina e’ fondamentale.
Se oggi non chiediamo con forza il rispetto del diritto all’abitare passeremo alla storia come ottusi che, in cambio di pochi miserevoli favori clientelari hanno definitivamente condannato un territorio che poteva , una volta per tutte, risorgere.

Valle del Sacco, 09.07.12

Rifiuti: ora basta! decidiamo noi!

07 sabato Apr 2012

Posted by seiunozerovalledelsacco in Comunicati Stampa

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ACEA, AMA, ambiente, anagni, Colle Fagiolara, colleferro, Discarica, paliano, Regione Lazio, TAR, TMB, Trattamento Meccanico Biologico, valle del sacco

Comunicato Stampa Coordinamento Valle del Sacco

425.000 tonnellate di rifiuti, questa è la quantità complessiva che, da quanto si evince nel Memorandum del Ministero dell’Ambiente, dovrà essere trattata nei previsti nuovi impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB).
I conti tornano! 125.000 sono le tonnellate che si vorrebbero trattare a Colle Fagiolara (Colleferro); 300.000 quelle indicate da AMA-ACEA per l’impianto simile di Castellaccio (Paliano). In sintesi se si attueranno questi progetti nel raggio di circa 7,5 Km del nostro territorio vedremmo concentrati: una discarica di rifiuti, due impianti di TMB, due linee di incenerimento rifiuti, una linea di incenerimento pneumatici, una linea di incenerimento biomasse, due discariche di rifiuti tossici, una linea di produzione cemento. Perché a dispetto dei dati epidemiologici e del dissesto in atto nel territorio si preferiscono queste scelte?

Tutto ruota intorno alla discarica di Colle Fagiolara che si vuole continuare a portare avanti con l’aumento autorizzato di un milione e mezzo di metri cubi in più oltre a quelli già esistenti. Sarà di fatto interrato in discarica un rifiuto tal quale macinato , a meno di circa un 25% trasformato in CDR di alimentazione agli inceneritori, nella speranza così facendo di non incorrere in sanzioni europee con i soliti giochi di prestigio. Nessuno ha voluto verificare l’ idoneità di questo sito con i contraddittori iter autorizzativi del passato. Nessuno ha preso in considerazione i verbali dei NOE redatti al momento del sequestro riguardante i vicini inceneritori. Nessuno ne ha controllato il rispetto delle prescrizioni per la messa in sicurezza. Nessuno ha valutato che questi impianti sono oramai arrivati al loro fine vita.  La cosa che inquieta é il fatto che é stata lasciata nel cassetto anche la relazione della commissione bicamerale di indagine sugli inceneritori di Colleferro che descrive il nostro territorio come penetrato da organizzazioni malavitose. Ulteriore riprova sono le motivazioni della sentenza del TAR Lazio riguardante l’impianto di incenerimento Car Fluff di Anagni, dalle quali si evince che il principio di precauzione assume nel nostro territorio maggiore consistenza data l’elevata compromissione di carattere ambientale. Nella stessa direzione si era espressa l’area di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Lazio in fase di autorizzazione, che è stato negata.
E’ lecito domandarsi il perché sul tavolo delle scelte non vengano prese in considerazione le documentazioni tecniche che attestano l’inequivocabile drammatico stato di fatto. Per la seconda volta il portavoce Rosamaria Chimisso del Coordinamento della Valle del Sacco, oltre a descrivere il nostro malessere, ha espresso al Segretario Generale del Ministero dell’Ambiente, la necessità di poter accompagnare un loro rappresentante autorevole a visionare attentamente i siti dove si vogliono localizzare gli impianti, e condurre finalmente un serio dibattito pubblico. In questo modo le popolazioni del territorio avrebbero, una volta per tutte, la possibilità di venire a conoscenza di quanto riserva il futuro, al fine di decidere serenamente se vale la pena di restare o andarsene dai luoghi in cui attualmente vivono. Il segretario ha affermato che inoltrerà le richieste al Ministro Clini; ci attendiamo che la politica del dire venga sostituita da quella del fare.
In attesa di risposte concrete e per dare un segnale forte di unità di intenti, i promotori del neo costituito Coordinamento della Valle del Sacco oltre a preparare il ricorso al TAR sul piano rifiuti opportunamente nascosto in un supplemento del Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del 14 marzo 2012, oltre a raccogliere firme per una petizione popolare di sensibilizzazione, oltre a presentare una mozione unica sulla questione rifiuti nei consigli comunali, invitano i loro concittadini a partecipare alla manifestazione che si terrà ad Albano sabato 14 aprile alle ore 15,30. L’intento è di proseguire con iniziative di mobilitazione locale che vedano i cittadini protagonisti di scelte che purtroppo negli ultimi decenni sono state fatte da pochi, quelli che con ostinazione vogliono decidere per tutti, rivendicando con arroganza per l’ennesima volta una delega in bianco.
STACCHIAMOGLI LA SPINA!

Valle del Sacco, 7 aprile 2012

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